The mediterranean way. Cibo, tradizione, innovazione e sostenibilità
Centro di Eccellenza di Ateneo per la Sostenibilità, Università degli Studi di Bari Aldo Moro; Rus; Ente Nazionale di Previdenza e Assistenza Biologi (Enpab), Sezione Agroalimentare di Confindustria Bari-Bat, Associazione Ress – Ricerche Educative Studi Sociali; Istituto Europeo per la Dieta Mediterranea “Margaret&Ancel Keys (MeDì), Istituto di Istruzione Secondaria Superiore (Iiss) Elena di Savoia – Piero Calamandrei. Abap aps; Food for Martians
Martedì 04 Giugno 2019 h. 09:00-13:00
La dieta mediterranea, iscritta dall'Unesco nel 2010 nella lista rappresentativa del patrimonio culturale immateriale dell'umanità, è ispirata ai modelli alimentari tradizionali di Italia, Francia, Grecia, Spagna, Marocco, Cipro, Croazia e Portogallo, tutti Paesi che si affacciano sul Mediterraneo. La nozione di “dieta mediterranea” (o “mediterranean way”) non si riferisce solo ad un modello nutrizionale condiviso da numerosi popoli del bacino mediterraneo, ma abbraccia concetti più ampi e profondi che afferiscono ad un peculiare stile di vita, ad una specifica modalità di produzione e consumo del cibo, ad un determinato modo di concepire il rapporto tra l'uomo e l'ambiente.
Come sottolineato dall'Unesco, il modello alimentare mediterraneo va oltre il semplice cibo, abbracciando valenze sostenibili: salutari e nutrizionali (in quanto è uno dei regimi alimentari più sani tra quelli conosciuti), ambientali (più limitato impatto sull'ambiente in confronto alle diete basate su un eccesso di grassi animali, rispetto dei principi di biodiversità, stagionalità e frugalità, riduzione delle produzione di rifiuti), di qualità e sicurezza alimentare (la qualità dei prodotti e tutela della sicurezza alimentare dei consumatori), sociali (consapevolezza alimentare, legame con il territorio, convivialità, identità, scambio tra i popoli del Mediterraneo), economiche (riduzione della spesa sanitaria nazionale, risparmio per i consumatori, valorizzazione delle imprese locali e dei territori). In particolare il mediterraneo, geograficamente e territorialmente, ha le caratteristiche per riportare in auge quelli che sono i prodotti del territorio (legumi, grani, ortaggi, frutta, pesce).
Lo scopo di incentivare questo tipo di alimentazione, diventato da sempre uno dei punti cardine per gli studi in biologia nei settori della nutrizione, della sicurezza alimentare e della tutela della biodiversità. Il mondo ha fatto grandi progressi nella riduzione della fame, ma se vogliamo vederlo libero entro il 2030 da questo problema che lo affligge, i governi, i cittadini, le organizzazioni della società civile, delle professioni e il settore privato devono collaborare per investire, innovare e creare soluzioni durature costruendo comunità resilienti e sostenibili. Il ”modo” mediterraneo è il modello”.
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