Green chemistry e bioconversione dei rifiuti: il futuro del laboratorio è verde?
Dipartimento di medicina veterinaria, Università degli studi di Bari Aldo Moro, Centro di eccellenza di Ateneo per la sostenibilità, Rete delle Università per lo sviluppo sostenibile (Rus)

Martedì 21 Maggio 2019 h. 14:30-17:00
La green chemistry è un nuovo modo di pensare la chimica, basato sulla prevenzione dell’inquinamento e dell’eliminazione di sostanze chimiche nell’ambiente. L’ Unione Internazionale di Chimica Pura e Applicata (Iuoac) definisce la chimica verde come “l’invenzione, la progettazione e l’uso di prodotti chimici e processi per ridurre o eliminare l’uso e la produzione di sostanze pericolose”. I bisogni a cui la chimica verde deve rispondere sono: massimizzare l’impiego delle materie prime per ridurre gli sprechi; utilizzare sostanze chimiche sicure per la salute dell’uomo e dell’ambiente; massimizzare l’efficienza energetica dei processi; minimizzare la produzione dei reflui. L’obiettivo finale della Chimica verde è l’utilizzo di sostanze che riducano il rischio per la salute umana e a basso impatto ambientale. In risposta a questi bisogni, tra gli approcci della chimica verde ritroviamo le “bioraffinerie” che rappresentano modelli virtuosi di trasformazione degli scarti della filiera produttiva in nuovi prodotti: combustibili, prodotti chimici, biopolimeri, bioplastiche ed energia. Un altro aspetto importante nei laboratori che incide sull’ambiente è lo smaltimento e bioconversione dei rifiuti. Si discuterà nel seminario di tecnologie innovative che propongono soluzioni per la gestione dei rifiuti organici.
ceea@uniba.it